Il colore della poesia, la musica delle immagini
Silvia Evangelisti
Particolarissimo è il rapporto che lega le opere pittoriche di Domenica Regazzoni ai testi ed alle musiche del cantautore emiliano Lucio Dalla. Se, infatti, la fonte d'ispirazione di Domenica Regazzoni (quasi ciò che gli impressionisti chiamavano le motiv) è legata ad alcune delle più belle e poetiche canzoni di Dalla, l’artista è ben lontana da volerle interpretare visivamente; nei suoi dipinti intende piuttosto creare un punto d'incontro, di comunione interna, tra pittura, musica e poesia, alla ricerca delle intime affinità che legano colore, suono e parola, per giungere ad un nuovo linguaggio artistico nato dall'unione delle tre espressioni creative.
Il rapporto con la musica, d'altra parte, è profondamente radicato in Domenica Regazzoni, trasmessole sin dall'infanzia dal padre, grande liutaio, e proseguito nel fratello Cesare, compositore, cui si devono alcune suggestive rielaborazioni strumentali delle musiche di Lucio Dalla, con l'intervento vocale del cantautore, che funzionano come costante colonna sonora dell’esposizione, accompagnando il visitatore da un dipinto all'altro ed aiutandolo ad entrare nella particolarissima atmosfera della mostra.
Domenica Regazzoni è prima di tutto pittrice, e nelle sue opere - dove fragili garze, fili sottili, piccoli batuffoli ed altri precari frammenti di mondo si sovrappongono a blu cupi, azzurri intensi e verdi tenui, aranci, rosa, oro, rame - l'artista lombarda fonda un dialogo con la pittura che si fa visione del mondo, lirica e quasi trasognata ma mai distaccata dal sensibile. Il gioco delle sovrapposizioni e sfumature cromatiche, come "stati d'animo", diviene così interpretazione poetica personalissima del mondo, segnata - sul filo delle musiche e dei testi di Lucio Dalla - dal tenue riaffiorare di memorie, di immagini, di luci, di silenzi: affiorare e scomparire di forme, inseguite da "segni segreti", quasi espressione visiva di un ineludibile sentimento della precarietà umana, si libera da quella certa ansia sommessa e si gioca in uno spazio più ampio, indefinito e aperto.